Ho deciso: sarò un vecchio molto
elegante. Un tocco di gel per tenere i riccioli bianchi in ordine, senza
sconvolgimenti da parte di refoli inaspettati, e il mio “Joe Malone”
personalizzato spruzzato con discrezione. I jeans li lascerò ai giovinastri e
solo qualche “cinque tasche” in drill di cotone potrà essere ammesso tra il
casual estivo. Guiderò una macchina che, come me, non darà peso ai suoi anni ed
ad ogni colpo di tosse del motore risponderò con una mia eco, in un’improbabile
dialogo fra vecchi collaboratori. Non me la prenderò se uno scapestrato, inopinatamente
prepotente, mi ruberà il parcheggio che avevo puntato per primo, ma lo degnerò
solo di un’alzata di sopracciglio tanto schifata che parlerà per me. All’impiegata
delle poste che a causa di una mia leggera vacuità uditiva si mostrerà
spazientita dopo aver ripetuto per la dodicesima volta l’importo che le avrei
dovuto corrispondere a fronte del suo servizio, farò un sorriso che le
insegnerà della vita più di quanto abbia fatto sin’allora la sua distratta
genitrice. Se la carta di credito s’impunterà ostinata su un pagamento on line
chiedendomi i codici di riconoscimento di tutti i miei conviventi e parole di
verifica tanto indiscrete quanto perse nei meandri della memoria, la butterò
sopra la spalla sinistra come si fa apotropaicamente col sale per scongiurare
ulteriori fastidi. Dispenserò perle di saggezza tanto profonde e fumose che la
sibilla cumana in confronto farà la figura di una scolaretta. Ogni tanto
azzarderò una burla, un calembour, un piccolo lazzo col mio solito humor
apprezzato da pochi eletti, sempre meno. A tavola spiluccherò finger food,
tapas o canapè accompagnati da proseccucci millesimati dal fine perlage,
aborrendo le amatriciane con doppia razione di guanciale croccante. Non spero
che la Roma possa vincere ancora qualche trofeo, domestico o cosmopolita, e
pertanto non dovrò placare alcuna soverchiamente volgare emozione, ma mi
appassionerò a gare di pesca con la mosca o a tornei di badminton tra
collegiali inglesi. Insomma, blasé e snob come il portiere di un circolo per
soli gentlemen della city, in attesa che il tempo sfogli a suo piacimento i
giorni della vita.
Ma questo quando diventerò
vecchio, per il momento mi incazzo ancora come un picchio, mi abboffo come uno
scaricatore e aspetto solo che Mourinho si azzardi a perdere un derby per...