giovedì 9 aprile 2015

In un mondo che

Il Super 8. La mini correva verso Perugia e sul nastro cantava Battisti. Dietro due amiche e, sul sedile accanto, capelli biondi e fossetta sul mento. C’era l’imbarazzo di una nuova vicinanza, l’emozione per la notte che sarebbe arrivata. Insieme, per una delle prime volte, un’intimità ancora da scoprire e tenerezza e desiderio. Non amore: una parola troppo grande per piccoli, giovani cuori. Una finestra sul domani, e penso a te. Che farò? Cosa farà? E via, tornanti nella notte di una precoce primavera. In un mondo che…e penso a te. Nasce il sentimento e vaga una carezza sulla mano. Attenta, l’amica ci guarda. Sei piccola, ma mia. Sono, non lo so chi sono, chi vorrei essere adesso. E tu mi dai il tuo sentimento. Oh, piccolo fiore ancora non colto, dolce sguardo timido e malizioso. Solo, al volante, con lei nella notte e niente al di là dei miei pensieri. L’ansia di crescere e la paura di farlo. Oltre, tuffandosi nella vita, sconosciuta, misteriosa e affascinante. La mini va su per i tornanti della provinciale, fra poco scenderanno le amiche e sola resterai, in una stanza, con me. L’immensità si apre intorno a noi…vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente. Odore di una maturità ancora imberbe, mentre un vento tiepido d’amore rende dolce la sua compagnia. Non sapevo cos’ero e non la conoscevo, sulla strada per Perugia. Ma respiriamo, se non liberi, certamente con nuove sensazioni e giovani emozioni in un mondo che…sarà tutto per noi. Al fianco suo mi avrà, se lo vorrà.   

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