Mentre un
vento teso scacciava la brezza serale, il nostro protagonista si ritrovò a
filosofeggiare. Con modestia, ovviamente, conscio dei propri limiti, ma deciso
a perdersi tra questioni fondamentali e domande senza risposta. La felicità,
innanzitutto. Margaret Mazzantini dice che può essere solo oggetto di nostalgia
o di desiderio in quanto, vivendola, non la si riconosce. Vero, ma esiste la
felicità? Se non la si riesce a cogliere forse è solo una categoria dello
spirito che si teorizza, ma che sfugge e quindi non ci appartiene. Oppure va
cercata con attenzione tra le piccole cose d’ogni giorno? La felicità va in
qualche modo ridimensionata. Non è un’ebbrezza trascinante, ma il sapore di una
goccia di nettare sulla punta della lingua. Va cercata con attenzione,
scansando le tonnellate di roccia per trovare la pagliuzza d’oro nella profondità
di una montagna. E’ un boccone da gourmet non un pasto che sazia, e forse è
meglio così, altrimenti si darebbe per scontata. E’ una moneta trovata per
terra che non risolve alcun problema economico, ma dà la sensazione di essere
favoriti dal destino. E’ un frullio del cuore che accade incrociando lo sguardo
di una persona amata, il momento di breve trance innescato da una musica o da
un odore. Non la si deve cercare, capita. Spesso inaspettatamente, durante una
passeggiata o alla guida della propria autovettura, improvvisamente si ha la
sensazione di essere fortunati, forse di non essere nemmeno se stessi. Che
tutto il gravame di pena di cui è fatta l’esistenza perda d’importanza a fronte
di una scintilla che potrebbe innescare un incendio, anche se le fiamme non si
vedranno mai. Si è consci che è tutto estremamente effimero, quasi illusorio,
ma forse è la sola spinta che consente di fare un altro passo avanti, senza
disperarsi. Felicità con amore, sono
sinonimi? O sono esattamente il contrario dove l’amore significa perdersi in un
altro prendendo in carico due esistenze col rischio di sommarne i dolori? Forse le cose sono un tantinello più complicate se è vero che una pena può
sublimarsi condividendola e una banalità nascondere un sogno. Tutto è come sabbia
tra le dita, ma per prendere quel pugno di rena bisogna trovarsi in riva al
mare, e lì è in agguato la felicità.
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