venerdì 31 agosto 2018

Una stella in pericolo



Una stella è in pericolo! E noi cosa possiamo farci? Intanto, ad esempio, prenderla tra le mani e soffiarci sopra, oppure spingerla piano piano verso la via lattea. Ma, in fondo cosa c’importa? Si tratta solo di un puntino luminoso all’orizzonte, una scia nella notte di San Lorenzo o un brilluccichio perso tra mille. Ma a lei rivolsi il mio desiderio, a lei affidai una speranza che sapevo vana e con lei sparii inghiottito dalla notte. Su di lei immaginai di camminare quando, da piccolo, puntavo il naso all’insù e sentivo la brezza della notte confondersi col rumore del mare. Con lei provai un senso di fastidio quando vidi le immagini ingrandite dei telescopi scoprirne ogni ruga rivelando un volto che sarebbe dovuto rimanere velato da una trina intessuta di mistero. La ricordo quando mi venne a trovare attraverso la finestra della mia camera. Si affacciò discreta e meravigliosa, chiedendomi perché ero triste, ed io mi sentii solamente un po’ meno solo e le parlai. Una volta la insultai, ma lei pianse con me, le diedi un nome che ero certo fosse sbagliato e bevvi dalla sua luce. Vidi facce sulla sua superficie, mi sorrise, fece una smorfia ironica, ed io la perdonai perché non capiva. Poi scrutai la mia ombra sul terrazzo con lei che imitava il sole e la calpestai per vedere se avrebbe condiviso un po’ di dolore. La stella rideva di me, di noi, del mondo e del tempo, in un buio dove non arrivano suoni né lamenti. E adesso è in pericolo, non so quale, ma la vedo: non sembra la stessa. O forse sono i miei occhi che hanno perso la voglia di sognare.

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