Una goccia
di cera bollente scivola sulla mia pelle
come una
parola che non voglio mi ferisca nel profondo.
Quanto deve
rendersi roccia quest’anima per sopportare
le mie e le
tue tempeste?
Crescono,
lividi ed infidi, i marosi voraci delle notturne inquietudini e fobie,
mentre una
sorda pena corrode la stanca anima.
Un passo o
un salto, soluzioni del destino, in sospeso
fintanto che
il finto abbaglio di un’illusione muoverà la speranza.
Nessun commento:
Posta un commento