mercoledì 22 febbraio 2017

Horus

“Tutto andrà bene.” Normalmente erano queste le ultime parole che l’indovino bugiardo diceva ad ogni suo cliente.
-Plutone si trova in trigono con Venere, Saturno è in fase calante e la Luna sta a guardare, quindi è chiaro che il periodo buio ormai è finito. – La palla di vetro era passata di moda e la zingara che una volta leggeva la mano era ormai solo sinonimo di ladra o accattona. Adesso era tutto scientifico, in un campo che di scientifico non aveva niente. Il vecchio veggente aveva ceduto il passo ad un sedicente studioso che parlando di “effemeridi” o “solstizi” buttava tanto fumo negli occhi quanto i suoi predecessori più “naïf”. Ma la credulità dei creduloni era sempre la stessa e se la speranza poteva essere comprata col denaro, erano comunque soldi spesi bene.
-Si accomodi. – Lui era bravissimo. Gli era stato consigliato dalla sua amica Lina che, tramite il veggente, aveva scoperto il tradimento del marito, anche se lei ne era certa da tempo. Franca si riteneva una donna matura e preparata intellettualmente. Era una madre di famiglia, ma anche la manager di una società di import-export che aveva creato dal nulla pochi anni prima. Si considerava realizzata e felice, per quanto era nelle umane possibilità, ma era da sempre affascinata dal mondo del paranormale, dove quel prefisso: “para” poteva precedere anche parole volgari sinonimo di fondo schiena. La sua passione era nata quando, adolescente, aveva partecipato ad una seduta spiritica a casa di un amico. Quello era un ragazzo che conosceva bene, studiava come lei e certamente non aveva alcun interesse nel fare trucchetti ad effetto. Quando andava da lui, con il gruppo che frequentava allora, spesso i pomeriggi finivano attorno ad un tavolino rotondo. Edoardo, così si chiamava, invitava quattro o cinque dei presenti a sedersi unendo le mani per formare la catena. Generalmente faceva accomodare il suo compagno di scuola di fronte a lui ed altre due o tre ragazze nei posti rimanenti, poi cominciava il magico rituale. “Mi senti?” chiedeva, e…il tavolino prendeva vita. Volava! Sissignore: volava, mentre tutte le mani erano “sopra” il piano di legno. Franca l’avrebbe potuto giurare. Alle storie riguardanti i fantasmi o le entità immateriali la donna asseriva di non credere, ma da allora…non ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Quindi, quando si trovò in un momento nel quale il futuro le appariva problematico, pensò di rivolgersi all’astrologo tanto rinomato e referenziato che non poteva essere altro che affidabilissimo.
-Horus, – lo apostrofò con un nome che mal si addiceva al personaggio di evidenti origini romanesche – dammi il tuo responso. Cosa vedi nel mio futuro e, come dice l’adiposo baffuto, cosa c’è dietro l’angolo della mia vita? – Il santone diplomato (da improbabili università con sede a Tirana o Katowice) si concentrò per un momento. Si vedeva chiaramente come stesse patendo il parto di una previsione che doveva provenirgli direttamente dalla Saggezza del Cosmo o da uno Spirito Guida a sua disposizione.
-Cara Franca, la tua anima è nobbile e senzibile (raddoppiando e sostituendo consonanti) e le risposte a queste domande le puoi trovare dentro di te, ma sono sbagliate. Io vedo…, vedo…
-Cosa? Non tenermi sulle spine.
-Abbi pazzienza, che mo’ te dico. Te voi sposà?
-No, sono già sposata.
-Appunto, dicevo, nun te voi sposà perché sei felicemente maritata.
-Mica tanto.
-Certo, e famme finì! Saresti felicemente maritata se tutto andasse bene, ma non è così. Vero?
-Diciamo che siamo in un momento di crisi.
-Esatto! Proprio quello che me dicono gli astri: c’è crisi, grande crisi. Vedo…una donna.
-Quella mignotta!
-Ehhh, mo’. Mignotta me pare troppo, diciamo puttana che è un gradino più basso. Comunque è una presenza negativa che disturba la tua relazione di coppia.
-Lo sapevo!
-Anch’io, anzi le stelle lo sapevano. Però nun te devi preoccupà perché vedo…, vedo…che è una presenza passeggera. Tuo marito tornerà da te.
-Neanche per sogno! Non lo voglio più quel puttaniere.
-Appunto, tornerà ma tu lo caccerai. E c’hai raggione perché il lupo perde er pelo ma nun er vizzio, e se nun voi esse infelice lo devi mandà riccamente a fa…
-Ho capito.
-Vedi: sei stata illuminata, hai capito. Hai compreso come l’universo vive in te e la sofferenza della tua vita si possa poi subliminare nella crescita spirituale dell’anima tua.
-Non ho capito.
-E nun devi a da capì. Te devi fidà. Te fidi?
-Mi fido.
-E allora lassa duecento euri sotto la statuetta di Visnù che Horus te cura e te segue, te cura e te segue. Te voi fa curà e seguì? – Franca era forse credulona, ma non stupida. I soldi se li sudava e quando doveva pagare per una prestazione tornava immediatamente lucida.
-A mago, duecento euro so’ na’ cifra. Mi assicuri che la mia vita cambierà?
-Certo, Horus te protegge, anima mia. Vieni tra le mie braccia, abbandona le tue preoccupazioni e lasciati cullare. Domani sarà un altro giorno ed il sole splenderà sulla tua vita. Quello che oggi ti preoccupa verrà spazzato via e percorrerai una strada dove rose e gelsomini spanderanno il loro profumo per carezzare la tua anima. Correrai con me verso il tramonto ed il sole scalderà le tue gote mentre ti accorgerai di come il mondo ti ami e di quanto ancora saprai cogliere nel percorso della tua esistenza. Dovrai sopportare qualche piccola spina, ma i fiori che coglierai riempiranno di colori e di bellezza la tua esistenza.
-Ohhh!!
-Esatto, ma so duecento euri.
Franca pagò volentieri.








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