lunedì 16 marzo 2015

Che fine ha fatto?



Un po’ prima dello spread c’è stato il buco nell’ozono. Non ci si poteva sintonizzare su un telegiornale o sfogliare un quotidiano, che i titoli d’apertura strillavano l’allarme imminente per la catastrofe ambientale incombente sul pianeta. Sembrava ci fosse, sopra al polo Nord, una breccia nell’atmosfera attraverso la quale potevano giungere sulla Terra i raggi cosmici, le radiazioni solari e qualsiasi altro rifiuto dell’Universo, compresi, forse, i sacchetti della spazzatura, le cicche ed i fazzolettini usati scaricati da una poco educata astronave aliena.
Non si sapeva come rammendare lo strappo astrale, e scienziati di chiarissima fama si strappavano i capelli angosciati per il futuro dell’umanità. Poi in Europa si è deciso di sistemare le casse degli Stati più forti prima di pensare all’ambiente. Quindi, all’attenzione del popolo, si è posto il differenziale con i Bund. Che quando l’ha sentito il meccanico sotto casa, si è dato subito molte arie spacciandosi come un esperto di “differenziali” avendone cambiati decine nella sua carriera. Anche qui, se non avessimo rimediato subito privandoci di qualsiasi sfizio seppur piccolo, adottando una dieta mediterraneissima a base di croste di pane e  acqua a volontà, ci si sarebbe aperta sotto ai piedi la voragine dell’insolubilità, con la Troika pronta ad insediarsi al posto dei portieri condominiali per controllare tutte le entrate e le uscite. Adesso che in fondo al tunnel economico si intravede (forse, sembra, appare e scompare) non dico la luce del sole, ma una fioca lampadina da 20watt, quasi ci prendono in giro per aver dato tanta importanza a quell’indicatore che ha fatto la fortuna solo di Monti e di Frau Angela. Allora: dobbiamo scordarci dello spread come ci siamo dimenticati del buco dell’ozono? Fino a quando ci propineranno la prossima angoscia che non inciderà sul nostro quotidiano, ma ci intristirà per la visione del futuro levandoci anche quella minima voglia di alzarci dal letto alla mattina, domeniche escluse.




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